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A proposito di enti inutili: il CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro)

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E’ composto da 64 membri, che restano in carica cinque anni e possono essere riconfermati. Nessuno di loro (siamo pronti a scommetterlo) ha solo questo incarico:

• il Presidente, nominato con decreto del Presidente della Repubblica, al di fuori degli altri componenti;

• 10 «esperti, qualificati esponenti della cultura economica, sociale e giuridica» di cui:

o 8 nominati direttamente dal Presidente della Repubblica,

o 2 nominati dal Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri;

• 48 «rappresentanti delle categorie produttive di beni e servizi nei settori pubblico e privato», di cui:

o 22 rappresentanti dei lavoratori dipendenti, tra i quali 3 «rappresentano i dirigenti e i quadri pubblici e privati»;

o 9 rappresentanti dei lavoratori autonomi e delle professioni;

o 17 rappresentanti delle imprese;

o 6 rappresentanti delle associazioni di promozione sociale e delle organizzazioni del volontariato.

A supporto dell’attività dell’organo è istituito un Segretariato generale, composti da uffici che fanno capo al Segretario generale, nominato con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, sentito il Presidente del CNEL.

Le funzioni del CNEL sono limitate alle materie di propria competenza; in quest’ambito:

• esprime pareri;

• promuove iniziative legislative.

I pareri sono forniti solo su richiesta del Governo, delle Camere o delle Regioni (quindi non sono obbligatori), e anche se forniti non risultano vincolanti.

Inoltre ha il potere di promuovere iniziative legislative nel campo della legislazione economica e sociale, con alcune eccezioni, come per le leggi tributarie, di bilancio o di natura costituzionale. L’iniziativa è parimenti esclusa per quelle leggi per le quali sia stato presentato un disegno di legge da parte del governo, o per le quali il governo, il parlamento o una regione abbia già chiesto il parere del CNEL.

(Dal sito del Cnel, il grassetto è nostro) Complessivamente, nel corso di oltre cinquant’ anni di attività (cinquantacinque) il Consiglio ha elaborato 970 documenti (17,6 l’anno, 1 e mezzo al mese), così raggruppati per tipologia:

• 96 Pareri (1,7 l’anno);

• 350 testi di Osservazioni e Proposte;

• 14 Disegni di legge (1 ogni 4 anni);

• 270 Rapporti e Studi;

• 90 Relazioni;

• 130 Dossier che raccolgono gli atti di convegni ospitati al CNEL;

• 20 Protocolli e Collaborazioni istituzionali.

Se teniamo conto che le attività principali dovrebbero essere l’espressione di pareri (su richiesta e non vincolanti) e la predisposizione di proposte di legge, ne consegue immediatamente che l’attività e l’utilità dell’organo è altamente deficitaria.

Quanto costa mantenerlo e quanto costa sopprimerlo? Vale la pena riconvertirlo o destinarlo ad attività più utili alla collettività?

Mercurio

cartellino rosso

 

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